Le terrazze dei romani… sempre piene di piante! Da sempre i romani ci si dedicano almeno un po’, eco forse della abitudine degli antichi romani di riservare uno spazio della Domus, ma anche delle case più modeste degli antichi, all’orto di casa.
Nei secoli le terrazze si sono arricchite di piante ornamentali, ma non mancano mai le pianticelle di basilico, salvia, mentuccia e, naturalmente, di peperoncino.
Altra pianta che nel passato non doveva mancare era la vite. Grande o piccolo, anche adattato in un modesto terrazzino, il pergolato era il vero baldacchino di nobiltà del romano.
E veniamo così alla vigna.
Fino agli anni Venti del secolo scorso le vigne occupavano allegramente Roma. Sorgevano un po’ dappertutto e se si guardano le vecchie carte della città, si vede che si spingevano fin dentro al cuore di Roma, talvolta addirittura inserite tra i ruderi antichi.
E proprio le vigne che si trovavano in queste zone di antichi resti producevano un vino speciale, il migliore di Roma.
Si diceva che il vino traesse dai ruderi un sapore secco e buono. E la spiegazione c’è… I ruderi antichi trasferivano il materiale vulcanico di cui erano fatti (la pozzolana) al terreno e questo nutriva le vigne e arricchiva di sapore il vino. Del resto anche oggi si sa che un potente fattore per rendere fertili i terreni e migliorare la qualità dei vini è il materiale vulcanico!