martedì 2 luglio 2013

I nomi curiosi delle strade

Tor ...Pignattara
Le rovine di questo mausoleo sono i residui della tomba di Elena, madre dell'imperatore Costantino. Alcuni studiosi ipotizzano che questa tomba fosse destinata a Costantino stesso, perché il sarcofago porta raffigurate scene di battaglia, più adatte a Costantino che a sua madre. La grande cupola del mausoleo fu costruita con una tecnica che era usata all'epoca per alleggerirne il peso: anfore vuote venivano inserite nel materiale di costruzione. Le anfore (pignatte) appaiono ancora nei punti dove il muro è spezzato e dettero il nome alla torre e poi alla zona.

Piazza Fiammetta
La casa di Fiammetta
La Fiammetta a cui è intitolata la piazza era una cortigiana fiorentina che nel 1478 venne a Roma ed ebbe casa proprio in questa piazza.
Fu amante di vari potenti, tra cui Cesare Borgia, ed ottenne dai suoi amori molte ricchezze: denaro, quattro dimore e il privilegio di aver intitolata una piazza, un onore davvero poco comune. 

Via Capo le case
Nel XVI secolo la via era indicata come ad capite domorum (a capo delle case) per indicare come in quel punto cominciassero le case della città e terminasse la zona della campagna.

Vicolo Baciadonne
Vicolo Baciadonne era uno stretto, strettissimo vicolo di Trastevere, in prossimità di Via della Lungaretta. Scomparve per i lavori di ampliamento della strada. Il nome di questo vicolo era legato probabilmente alla famiglia Basadonne, di origine veneta il cui cognome fu "romanizzato" in Baciadonne.
La fantasia popolare volle però che il vicolo prendesse il nome proprio dalle sue dimensioni: si diceva che era talmente stretto che avrebbe permesso a un uomo di baciare una donna che lo percorreva in direzione opposta!

Piazza del "popolo" …ma il pioppo o la gente?
All’origine del nome della piazza, due sono le spiegazioni.
Una l’attribuisce semplicemente alla presenza di un boschetto di pioppi (pioppo=populus in latino).
L’altra è più complessa come storia, ma qui è proprio la gente, il popolo a cui ci si riferisce. Si dice che in un angolo di questa piazza, sotto un noce, fosse stato sepolto Nerone. Nei pressi dell’albero la notte si riunivano il fantasma del crudele imperatore e altri spiriti maligni che facevano orribili rumori. Per risolvere la situazione si decise allora di bruciare il noce e di gettarne nel Tevere le ceneri insieme a quelle di Nerone. In più papa Pasquale_II edificò una Cappella dedicata a Maria, proprio nel punto dove sorgeva il noce, in modo da liberare definitivamente la zona dai demoni che l’infestavano. La Cappella fu poi ingrandita e trasformata in chiesa da papa Gregorio IX. Dato che la costruzione fu fatta anche a spese del popolo, si chiamò Santa Maria del Popolo. Nome che poi passò anche alla piazza, accorciato poi in Piazza del popolo.

Via Condotti
Il nome della strada, più esattamente Via dei Condotti, si riferisce alle tubature sotterranee che l'attraversano e che furono fatte realizzare da Gregorio XIII per portare l'acqua dal serbatoio del Pincio ad alimentare la fontana di Trevi.

Via (Vittorio) Veneto
Nel quartiere si trovano Via Sardegna, Via Campania, Via Marche e altre vie intitolate alle regioni italiane e un tempo si poteva percorrere anche Via Veneto, nome in armonia con gli altri del quartiere.
Poi arrivò la Prima Guerra Mondiale e la Battaglia di Vittorio Veneto... e la strada cambiò nome.
Passò dal chiamarsi Via Veneto, per la regione italiana, a Via Vittorio Veneto, in onore all'ultimo scontro della Guerra.
La Via rimane per tutti il simbolo della Dolce Vita, luogo in cui i fotografi dei giornali, intorno agli anni Sessanta, passavano la notte alla ricerca della foto scoop di qualche attore.
A volte i reporter finivano le ore di lavoro con una foto che valeva una prima pagina, altre volte rischiavano di essere loro sulle pagine dei giornali. Come il caso della foto scattata da Giacomo Alexis in cui è immortalato il lancio di un gelato dall'attrice Sonia Romanoff sulla faccia del paparazzo Rino Barillari

Via Mejo de Gnente
Quando ho letto la notizia non ci credevo... e invece è proprio esistita questa via!
La notizia è un po' vecchia in verità, risale al 2010.
Si tratta di una via di Ponte di Nona, zona periferica di Roma, aldilà del raccordo.Qui gli abitanti hanno aspettato anni per avere una strada che unisse due zone dello stesso quartiere e quando è stata finalmente aperta è stata ribattezzata Via Mejo de Gnente. Nome che sdrammatizzava la lunga attesa e arricchiva l'apertura della strada dell'ironia che nella vita non dovrebbe mai mancare.
Io la trovo meravigliosa!

Purtroppo però dopo circa un anno la strada ha cambiato nome per ingrigirsi nella nuova denominazione di "Via Nicola Saliola".
(Delibera Via mejo de gnente diventa via nicola saliola:
colledegliabeti.com)

continua...

Testo di Passeggiate per Roma