lunedì 22 aprile 2013

Villa Sciarra

Pan ingannato dalla ninfa
Villa Sciarra è un grazioso giardino romantico, esteso per sette ettari e mezzo. In questa zona di Roma, secondo la leggenda, sarebbe stato il bosco sacro alla misteriosa ninfa Furrina. Più tardi fu qui che Giulio Cesare decise di sistemare i propri Horti e quindi possiamo immaginare che proprio qui sia stata ospitata Cleopatra. La Villa appartenne ai prìncipi Sciarra, uno dei rami della famiglia Barberini. Edificata nel ‘600 dai Barberini, fu ristrutturata all’inizio del ‘900 per i notevoli danni subiti durante i combattimenti del 1849. Solo il terrazzo riporta la struttura originaria, mentre il giardino segreto è oggi scomparso. Fu comprata nel 1902 dal diplomatico americano George Wurts e da sua moglie, la ricchissima Henrietta Tower, appassionati botanici, che la resero bellissima, arricchendo il giardino di alberi e piante esotiche. Inoltre abbellirono il parco con statue e fontane settecentesche provenienti da una villa abbandonata del milanese. Villa Sciarra era nota anche come “la villa dei pavoni bianchi”, proprio per l’allevamento che i signori Wurts conducevano di questi animali.
Piccoli satiri giocano col capretto
Nel 1928 Villa Sciarra fu donata dalla vedova Wurts allo Stato Italiano, con un lascito per la sua manutenzione. Ora il giardino è un parco pubblico e la villa è sede dell’Istituto Italiano di Studi Germanici. La Biblioteca che ospita la struttura è specializzata in letteratura germanica, scandinava e olandese.
Il parco è aperto dall’alba al tramonto. 
Le statue e le fontane settecentesche che abbelliscono il giardino si ispirano a personaggi della mitologia come fauni, putti e ninfe. Il tema ricorrente è quello delle stagioni e della natura nel bosco.
Vicino all'entrata si trova una esedra arborea. Una siepe di lauro ospita nelle sue nicchie statue raffiguranti i 12 mesi dell’anno. In mezzo al semicerchio due cespugli di bosso sono potati secondo l’arte topiaria.
La fontana dei Satiri
L'Uccelliera
Girando nel giardino ci si imbatte nella statua di Pan che cerca di abbracciare Siringa, ma, ingannato dalla ninfa, si ritrova a stringere un fascio di canne di palude.
Al centro del giardino si trova la Villa, davanti alla quale la vasca centrale è abbellita da quattro figure simili a Sfingi. Queste rappresentano quattro terribili mostri: la gola, l’avarizia, la lussuria e l’ira.
Più in là si può ammirare la fontana dove due piccoli satiri giocano con un capretto.
Bellissima è l’Uccelliera, enorme struttura in ferro. Certo non usata dai Signori Wurts per tenere prigionieri i loro bellissimi pavoni bianchi che infatti all'epoca circolavano liberi nel giardino.
Vicino all’Uccelliera si trova la fontana dei Satiri, proveniente da Villa Visconti di Brignano d’Adda, come testimonia il Biscione dalla cui bocca esce il putto, il biscione è infatti nello stemma della famiglia Visconti.

Testo e foto di Passeggiate per Roma