martedì 16 aprile 2013

Villa Pamphilj

Un po' di storia. Detta anche Villa del Belrespiro, Villa Pamphilj sorge in una zona dal clima ottimale, con un parco che copre 184 ettari ed ha un perimetro di circa 9 km. Il parco di Villa Pamphilj è il più grande parco storico della Capitale, aperto al pubblico dal 1972. 
L'arco dei quattro venti
E’ visitabile dall’alba al tramonto.
La Villa nacque da un primo nucleo costituito da una vigna e un casale acquistati da Pamphilio Pamphilj nel 1630.
Quando il fratello di Pamphilio, Giovan Battista, diventò Papa Innocenzo X, la Villa subì molte migliorie, tra cui la costruzione di un Casino, poi diventata la Villa principale, chiamato Casino delle Allegrezze, atto ad ospitare le
manifestazioni ufficiali a cui il papa voleva presiedere. Questa costruzione era destinata solo a funzioni di rappresentanza, perciò consisteva in grandi saloni ed era priva di camere da letto.
Lo scultore Algardi e l’architetto Grimaldi si occuparono dei lavori alla Villa tra il 1644 e il 1652.

 Nell’ideazione della Villa, come nella vita, al fianco di Innocenzo X ci fu sempre la cognata, donna Olimpia Maidalchini. Sposa e poi vedova di Pamphilio, donna Olimpia fu importante artefice del potere del papa, potere di cui ella stessa si avvantaggiò e che arrivò a conquistare con numerosi intrighi che le fecero guadagnare il nome, con cui era nota a Roma,di Pimpaccia.
Quando la dinastia dei Pamphilj si stava per estinguere, gli ultimi appartenenti alla casata si unirono ai Doria. Nacque così la famiglia Doria Pamphilj che portava sullo stemma, oltre alla colomba e al giglio dei Pamphilj anche l’aquila dei Doria. E fu proprio una Doria Pamphilj, Lady Mary Talbot, sposa di Filippo Andrea V, che trasformò il giardino della Villa secondo lo stile dei giardini all’inglese.

LA PASSEGGIATA:

Ci sono varie entrate al Parco, ma quella da cui comincia la nostra passeggiata si trova in Via di San Pancrazio.
Qui era l’entrata monumentale della Villa, costituita dall’ Arco dei quattro venti, progettato da Andrea Busiri Vici fra il 1856 ed il 1859. 
Si scende sul Viale del Maglio dove si possono osservare le arcate dell’acquedotto Paolo, rifacimento dell’acquedotto di Traiano, tramite il quale l’acqua arrivava al quartiere di Trastevere. Il Viale del Maglio prende il suo nome dal gioco del Maglio, simile all’attuale golf, che veniva giocato appunto in questa ampia area.
Si arriva nel Giardino del teatro dove si trova il Ninfeo dei Tritoni o del fauno, e un’ampia Esedra che fungeva da teatro, sede di incontri e concerti musicali. Al centro dell’esedra nel 1758 fu  
realizzata da Francesco Nicoletti una stanza che accoglieva la statua di Pan e un organo idraulico che poteva suonare varie melodie. Queste erano meraviglie di cui spesso venivano arricchiti i parchi delle ville. Purtroppo questa nicchia così particolare fu distrutta durante le battaglie del 1849.
Imponente sul giardino sorge il Casino delle Allegrezze o dell’Algardi o del Belrespiro, che oggi è utilizzato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri per ricevimenti di rappresentanza.
Inserita nel muro di sostegno del terrazzo del Casino si trova la Fontana di Venere, disegnata dall’Algardi. La fontana è decorata, tra l’altro, da ghiaie dorate, conchiglie, madreperle e medaglioni che raffigurano il tema mitologico di Amore Vincitore. 
Salendo la scala laterale alla Villa si può ammirare il magnifico Giardino Segreto. Questa era la parte più preziosa del parco, era il giardino destinato ad allietare il padrone di casa, riservato a lui solo. Le siepi sono curate secondo lo stile del giardino all’italiana.
Si prosegue per Via del Monumento ai caduti Francesi dove si trova un tempietto voluto dal
Il laghetto di Villa Pamphilj
Principe Filippo Andrea V Doria Pamphilj per commemorare i soldati francesi che si sacrificarono per difendere il papa durante i combattimenti sul Gianicolo nel 1849.
Quindi si incontra la Villa Vecchia o Casino di Famiglia che è stato il primo nucleo della tenuta.
Di fronte a questa si trovano le serre di Lady Talbot. Costruite tra il 1846 e il 1847 comprendevano una serra fredda, una temperata e una calda per la coltivazione di frutti esotici e in particolare di piante di ananas. Dietro le serre si trova il giardino
La Cappella Doria Pamphilj
ottocentesco di Palme.
Se invece ci si affaccia verso l’entrata della Villa che dà sull’Aurelia si può vedere la Fontana del Tevere.
Proseguendo per il viale 8 marzo si trova la Fontana del giglio e un canale a 3 cascate che sfocia nel laghetto di Villa Pamphilj. Il bosco che circonda il lago veniva utilizzato dalla famiglia Pamphilj per la caccia.
Si prosegue per il viale del casino Algardi e si incontra la Cappella Doria Pamphilj. Ancora oggi di proprietà della famiglia Doria Pamphilj, costruita alla fine dell’Ottocento, è arricchita da una notevole decorazione a mosaico.

Mappa di Villa Pamphilj
Il Casino dell'Algardi è visitabile gratuitamente, ma solo su appuntamento, 
per Info scrivere alla Presidenza del Consiglio.


Testo e foto di Passeggiate per Roma