Clivo di Scauro |
Gli archi ci introducono in uno degli angoli più curiosi di Roma: le Case Romane al Celio.
La piantina delle Case Romane |
Si tratta dei resti di un’insula (A), una domus (B) e un vicolo basolato (C) tutti e tre inglobati poi in una residenza privata (M) da cui ha origine la chiesa. L’insula aveva 5 botteghe che si affacciavano sulla strada e 5 appartamenti in affitto al piano superiore.
Il vicolo |
Nel III secolo venne costruita una grande casa unifamiliare unendo insula e domus, mentre il vicolo fu trasformato in un cortile interno, destinato a illuminare e arieggiare, ma anche a collegare le due parti della casa.
Le pareti e i soffitti furono decorati con affreschi di notevole pregio.
Due stanze in particolare meritano attenzione: la Stanza dei Geni dove, tra le
decorazioni, 10 efebi sostengono una lunga ghirlanda, e l’aula dell’orante dove è raffigurata una giovane che allarga le braccia, forse nell’atto di pregare.
La stanza dei Geni |
Questa raffigurazione sarebbe un segno della destinazione di questa parte della casa come zona di preghiera.
In un’altra stanza della casa si trova un bel ninfeo con vasche e decorazioni a carattere marino.
La stanza dell'orante |
Le tombe dei due martiri furono poste nel
sottoscala e una piccola finestrella permetteva ai fedeli di affacciarsi alle sepolture.
Il ninfeo |
Annesso alle case romane c’è un museo in cui sono raccolti gli oggetti rinvenuti durante gli scavi e alcuni arredi medievali della basilica.
Per informazioni sulla visita www.caseromane.it
Testo di Passeggiate per Roma