Ponte Emilio fu realizzato nel 179 a.C. e la sua storia consiste in un elenco di
demolizioni e ricostruzioni con conseguente cambio di nome.
La posizione del ponte era particolarmente sfortunata: era stato costruito obbliquamente proprio in corrispondenza della curva del Tevere e in più si trovava nella zona a valle dell’Isola Tiberina, in un punto dove la corrente del fiume diventa particolarmente violenta.
Il ponte non riusciva a resistere alla pressione delle acque del fiume e fu più volte distrutto e più volte ricostruito. Gli fu fatale la terribile piena del 1598 che portò via la metà che non fu più ricostruita.
Il ponte, o almeno quello che rimaneva, fu trasformato allora in una specie di molo panoramico, un punto dove dame e cavalieri passeggiavano e, fino alla fine del Settecento, fu affittato dalle autorità comunali ai gestori di un Caffè.
Del 1853 è l’ultimo, infelice tentativo di ripristinarlo come ponte, sostituendo alla parte mancante una struttura in ferro.
Del 1853 è l’ultimo, infelice tentativo di ripristinarlo come ponte, sostituendo alla parte mancante una struttura in ferro.
La sua storia travagliata finisce qui. E il suo ultimo nome è Ponte Rotto.
Il passaggio da una riva all’altra fu di nuovo ripristinato nel 1887, costruendo il Ponte Palatino.
Testo e foto di Passeggiate per Roma