mercoledì 15 maggio 2013

Museo Nazionale degli strumenti musicali

I sistri
Un po’ di storia. Il Museo Nazionale degli strumenti musicali ha origine dalla collezione del tenore Evan Gorga. Gorga fu un notevole collezionista: le sue raccolte riempivano ben 10 appartamenti di Via Cola di Rienzo a Roma. Il tenore possedeva 30 collezioni di cui solo una però riguardava strumenti musicali, quella appunto che fornì gli elementi che costituirono il primo nucleo del museo. Il percorso del museo comincia illustrando gli strumenti musicali più antichi: i sistri, alcuni strumenti in terracotta e l’ Aes thermarum, una specie di gong con cui si dava il segnale di apertura e chiusura delle terme. 
Percorrendo le sale del museo si passa a quelle dedicate agli strumenti extra-europei. Particolari sono i Charanghi sudamericani, simili ai mandolini, ma costruiti con carapaci di armadillo.

Più oltre si trovano gli strumenti popolari: mandolini, triccheballacche, scacciapensieri… 
Violino-bastone
La V sala ospita un pezzo davvero speciale: uno dei tre pianoforti costruiti da Bartolomeo Cristofori (1655-1732), ritenuto l’inventore di questo strumento. Questo pianoforte è privo dei pedali che siamo abituati a vedere negli strumenti moderni, la funzione del pedale infatti si otteneva qui spostando manualmente la tastiera di qualche millimetro.
Si continua con la sala VI, dedicata agli strumenti da viaggio, costruiti per essere agevolmente portati in giro. Si possono ammirare le pochette, violini con cui i maestri di ballo, spostandosi di casa in casa, accompagnavano le loro lezioni. Ma il più particolare è il violino–bastone, strumento costruito per essere usato durante romantiche passeggiate. Anche i cembali venivano trasportati e qui c’è un modello, diviso in tre scomparti che piegandosi lo facevano chiudere a valigetta.

Glass-harmonica
In questa sala si trova anche il violino muto: costruito in modo da non disturbare i vicini durante le esercitazioni dell’artista, aveva una cassa armonica che riduceva il volume del suono.
Strumento curiosissimo, l’arpa eolia che veniva messa davanti alla finestra socchiusa e fatta suonare col passaggio del vento. Si pensi che nel medioevo questo strumento fu addirittura messo al bando per la "stregoneria" che sembrava produrre.
Salterio
Nelle sale successive si trovano gli strumenti militari, a percussione e a fiato. Ci sono anche i Padiglioni cinesi, bastoni dotati di campanelli che venivano suonati agitando i sonagli. E' curioso pensare che ancora oggi questi strumenti sono usati nei più importanti alberghi orientali quando si vuole richiamare l’attenzione di un ospite che si ha bisogno di contattare ed il cui nome è scritto su una lavagnetta in cima al bastone.
Nelle altre sale si susseguono strumenti dedicati alla musica da chiesa, e a quella suonata in casa. E qui c’è uno strumento affascinante per la sua originalità: la Glass-harmonika, dei primi dell’Ottocento. E’ un’armonica fatta con coppe di cristallo che vengono fatte ruotare attorno a un perno centrale tramite un pedale. L’esecutore si bagna le dita e tocca le coppe che ruotando producono i suoni.
Seguono gli strumenti del Medioevo e del Rinascimento. Strumenti abbelliti da raffinate decorazioni, come i salteri, che venivano suonati pizzicando le corde, e i clavicembali
La magnifica Arpa Barberini capolavoro di scultura è il simbolo del museo.
Si arriva quindi all’epoca barocca e infine agli strumenti meccanici
Nelle sale si trovano esposti i Cilindri, "papà" dei carillon, le Serinettes, organini usati per insegnare alcune arie ai canarini (il cui nome scientifico è Serinus canaria), e i "nonni" dei nostri LP.
Il museo si trova in Piazza Santa Croce in Gerusalemme, 9/a Telefono: +39 06 7014796

Testo e foto di Passeggiate per Roma