giovedì 25 aprile 2013

La chiesa di Santa Maria in Trastevere

Secondo la tradizione qui si trovava una specie di foresteria dove si riunivano i milites emeriti, i soldati che dopo anni di servizio erano messi a riposo. 
Portico
Nel 38 a.C. una polla di olio minerale scaturì dal terreno continuando a zampillare per un giorno intero. Il fatto fu ritenuto miracoloso e fu interpretato come l’annuncio della venuta di Cristo. 
Il punto da cui sgorgò l'olio è indicato dalla scritta "fons olei" (fonte dell’olio) che oggi si trova a destra della base del presbiterio, ma originariamente era sotto l’altare maggiore. 
Sul posto della sorgente sorse una domus ecclesiae, una delle abitazioni che riservavano alcune stanze alla preghiera comunitaria e che furono spesso il nucleo iniziale delle chiese romane. 
Qui poi nacque la Basilica. Fu fondata da Papa Giulio I e ricostruita da Innocenzo II, nel XII secolo. Nella struttura fondamentale, anche se gli interventi sono stati numerosi, la Basilica rimane quella realizzata da Innocenzo II.
La facciata
La "fons olei"
Sotto il portico d’ingresso sono raccolti alcuni pezzi archeologici in marmo. Il canonico Marcantonio Boldetti, vissuto tra ‘600 e ‘700 raccolse dalle catacombe ancora inesplorate questo materiale e lo riunì qui. Su alcune iscrizioni, greche e latine, immagini simboliche, come la colomba, su altre quelle allusive a mestieri, una botticella, un’ancora, una nave…
Una iscrizione si distingue dalle altre, quella dedicata da Cocceius, liberto imperiale, alla propria moglie Nice "con la quale vissi 45 anni e 11 giorni senza avere mai nessuna discussione" prima che il fato gliela portasse via.
La facciata. Gli affreschi del XIX sec. sono oggi evanescenti: Gesù seduto con, ai suoi piedi, Pio IX, che restaurò la chiesa, e intorno i simboli dei 4 evangelisti. Sotto a questi affreschi un mosaico del XII-XIV sec. con Maria e Gesù Bambino in trono. Ai lati due file di sante con una lampada in mano (simbolo di fede). Ai piedi di Maria due oranti, piccoli rispetto alle altre figure secondo la "proporzione gerarchica" che veniva adoperata nei dipinti, sono forse i papi Innocenzo II ed Eugenio III. Completano la facciata le palme e le pecorelle, le città di Gerusalemme (spiovente di sinistra, ormai quasi svanita) e di Betlemme (spiovente di destra).
Il pavimento
La Madonna della Clemenza
Il pavimento è di tipo cosmatesco. Rifatto dall’architetto di Pio IX, utilizzando marmi colorati di epoca romana.
L’icona della Madonna della Clemenza è del VI secolo. Dipinta su lino fissata a legno di cipresso, è ritenuta acheropita cioè eseguita per intervento divino. Si ritiene che questa sia stata la prima immagine della chiesa e il motivo del nome della basilica. E’ una delle immagini più venerate in Roma, pregata anche da Santa Francesca Romana.
E' un'immagine miracolosa, si racconta che durante una terribile siccità a Roma, fu portata in processione per le vie della città e appena i fedeli tornarono nella Basilica con l’immagine sacra, si addensarono le nuvole che dettero luogo alla pioggia tanto desiderata. 
Per la ricostruzione fatta da Innocenzo II, capitelli, basi e colonne di granito furono recuperate dalle Terme di Caracalla. I capitelli portano ancora tracce di figure connesse al culto di Iside, con delle scalfitture dovute probabilmente alla volontà di distruggere queste immagini profane.
Il soffitto
Il soffitto è del ‘600 fatto di legno intagliato e dorato. 
Nel catino absidale il mosaico riporta al centro Gesù che siede sul trono accanto a Maria, sulla cui spalla posa una mano, intorno i santi e papa Innocenzo II con il modellino della chiesa. 
Sotto il mosaico sono raffigurati gli agnelli, che si muovono verso l’Agnello di Dio al centro. 
Ancora sotto, i mosaici che raffigurano alcuni episodi della vita di Maria (sono del XIII-XIV secolo).
Il campanile eretto nel XII sec. sotto papa Eugenio III, ha l’aspetto medievale, con medaglioni in cotto e maiolica. 
Sotto il Battistero durante alcuni lavori, nel ‘900, è stata trovata una stanza di una casa romana con pitture parietali. Era l’area occupata da una cappella dove veniva a pregare anche Santa Francesca Romana che visse a Trastevere e fu per questo quartiere un notevole punto di riferimento, trasformando la sua ricca casa in un centro di assistenza e di carità.
Foto della chiesa

Testo e foto di Passeggiate per Roma