lunedì 2 settembre 2013

Il più bravo dei "Serciaroli"

I Serciaroli al lavoro
Il Serciarolo (selciarolo) era l’operaio che si occupava a Roma della pavimentazione della strada.
Su un fondo di rena, collocava, secondo un disegno ben preciso, i selci battendoli con uno strumento di legno, detto mazzapicchio, lungo quasi 1 metro e pesante 20-25 chili.
I selciaroli si chiamavano tra loro con soprannomi. Sappiamo che tra loro c’era un Asso de coppe, il Tripicchia, er Gallo, Pasqualino di Testaccio e il Vaccaretto, che doveva essere il più gagliardo di tutti: era capace di allineare sul suolo di una strada fino a 6000 selci in un giorno!
Il selcio, si sa, è il sampietrino, un blocchetto di basalto tagliato a forma di piramide tronca usato per pavimentare le strade a Roma fin dal XVI secolo. Il suo nome nasce da Piazza San Pietro, essendo stato usato all'inizio per la sua pavimentazione decorativa. Utilizzato per ottenere una superficie uniforme e compatta, il sampietrino veniva levigato dall’attrito soprattutto dei carri.
Sisto V utilizzò questo tipo di selciato per la grande sistemazione da lui compiuta tra il 1585 e il 1590 con cui ristrutturò 120 strade.
Sulla scia di questo cambiamento nel Seicento il sampietrino fu utilizzato in tutta la città. E anche oggi è così diffuso sulle strade di Roma da far nascere il modo di dire allustra' li serci che equivale a camminare oziosamente a zonzo per la città.

Testo di Passeggiate per Roma